Un anfiteatro dove venivano sezionati gli animali, una duna di sabbia nascosta nel centro della città, il più antico residuo del Muro di Berlino a Pankow, l’eccezionale interno di una chiesa espressionista, un edificio che è una copia di Palazzo Farnese a Roma, i resti di un campo di accoglienza per le persone che si trasferivano dall’Ovest all’Est, un edificio in cemento armato di 12.000 tonnellate per misurare la solidità del terreno, una performance luminosa nella cappella di un cimitero, un capolavoro poco conosciuto dell’architettura brutalista, la collina artificiale dalla quale il pioniere dell’aviazione Otto Lilienthal fece i suoi primi tentativi di volo, una strada che chiude dalle 22 alle 6 del mattino per preservare l’attività dei castori…

Lontano dalla folla e dai cliché abituali, Berlino conserva tesori nascosti che rivela solo agli abitanti più curiosi e ai viaggiatori che scelgono di abbandonare i sentieri più battuti.

Edito da Edizioni Jonglez

Edizione italiana: maggio 2024

Disponibile anche in tedesco, inglese, francese e spagnolo (prima edizione novembre 2020).

Emil Szittya e Lajos Kassák si conobbero giovanissimi, nell’estate del 1909, mentre intraprendevano un vagabondaggio a piedi attraverso l’Europa. Quando si incontrarono avevano appena ventidue anni. Szittya sapeva già molto del mondo, Kassák decisamente meno. Arrivarono insieme a Parigi dopo mesi di cammino, e il loro picaresco viaggio costituisce il cuore di questo libro. Sì, perché i due protagonisti di questo libro non furono soltanto degli artisti sventurati, benché in modi differenti, ma anche dei vagabondi di prim’ordine.

“[…] un destino che li portava invariabilmente a perdersi nella più inappuntabile realizzazione del vero ‘viaggiare sbagliando’. Perdere la strada perché non la si vuole trovare”.
(dalla postfazione di Gian Piero Piretto)

Edito da Raum Italic

Illustrato da Francesca Dimanuele

Distribuito da Corraini Edizioni

Prima edizione: maggio 2022

Fin dagli anni ’20 del secolo scorso Berlino si è guadagnata la fama di città ribelle e trasgressiva. Dai caffè e cabaret della Repubblica di Weimar alle provocazioni dei dadaisti, dagli squatter degli anni ’80-’90 alla scena della musica elettronica, la capitale tedesca ha saputo offrire un terreno fertile a ogni forma di capriccio e controcultura. Neanche il regime nazista e il Muro sono riusciti a sopire lo spirito anarchico della città, che ha dato prova del suo carattere sovversivo anche prima del ’900. A Berlino personalità del calibro di Bertolt Brecht, Karl Marx, Albert Einstein, Edvard Munch, Filippo Tommaso Marinetti, David Bowie e tanti altri hanno trovato il clima ideale per esprimere il loro genio indomabile.

Edito da Voland Edizioni

Prima edizione: maggio 2017